La partita perfetta…o quasi

Pubblicato il Set 22 2020 - 4:52pm by Allegra Giuffredi

Marcus Solbach

Come sappiamo bene, la Post Season del Campionato di A1 di baseball è in pieno svolgimento e fin dal primo incontro, ci sono un sacco di spunti di cui parlare.

La Fortitudo di Bologna e il San Marino si sono restituiti reciprocamente la visita, andando a vincere ognuna nel campo dell’altra e dando vita a due partite davvero particolari.

E siamo appena a due delle potenziali sette gare che sarebbe davvero bello poter vedere, perché io tifo per la Effe e questo si sa, ma sono anche una sportiva, pur se queste due qualità non sempre collimano.

A me infatti sarebbe piaciuto un sacco vedere una partita perfetta, anche se contro di me, anche se contro il mio tifo e la mia squadra e quasi, quasi stava per accadere.

Ma andiamo per ordine, giovedì 16 settembre, come detto, è iniziata la Finale del Campionato di A1 tra la Effe e i sammarinesi e tra questi ultimi è stato schierato come partente Markus Solbach, pitcher di scuola tedesca affinato negli USA; del resto in Germania ci sono le basi militari americane e quindi il baseball è di casa come da noi.

Beh, andando subito al punto, ‘sto Solbach non ci stava quasi per rifilare una partita perfetta? La Fortitudo ha perso dieci a zero, un punteggio da “manifesta”, se solo si fossero giocati nove inning, così come sarebbe stato bello vedere almeno in Finale, ma la cosa che a me è spiaciuta di più è non aver visto una partita perfetta.

Sarebbe stata omologata? Chissà, giocando solo sette innings su nove, non so, ma alla fine in una serata dove mi sono impregnata di umidità come una spugna e dove tutto è andato storto, ho comunque assistito ad un evento storico o quasi.

Già! Perché San Marino ha vinto, ma anche la Effe, perché raramente infatti si è visto un pitcher fare dei lanci così precisi e vari: dolorosissimi per me ed efficacissimi per i miei avversari e per lo spettacolo, perché alla fine quando una valida di Agretti ha spezzato l’incantesimo, dopo l’uscita dal campo del Solbach, tutto lo Stadio Falchi si è alzato in piedi a fare una standing ovation al pitcher tedesco del San Marino.

Si, perché la Fortitudo baseball è anche questo, pura sportività anche se non vi nascondo che mentre Solbach stava per coronare il sogno di qualsiasi lanciatore, in parecchi, lo “gufavano” come è normale che sia per dei tifosi, mentre io, se proprio dovevo perdere, almeno volevo farlo “alla grande” sull’onda, cioè di un evento sportivo quanto mai raro.

Di partite perfette in Italia, nella massima serie, credo che non ve ne siano mai state e ancora oggi a Bologna, si pensa con disdoro al riminese Illuminati che ne infranse una al grandissimo Jesus Matos, mentre nelle World Series ce ne fu una nel 1956 di Don Larsen,  pitcher degli Yankees.

Ma c’è poco da fare, il duello tra sport e tifo c’è e ci sarà sempre, quindi lo scontro tra chi tifa per la propria squadra quando vince e soprattutto quando perde e la possibilità di vedere qualcosa di particolare ed inedito come una partita perfetta, che, per chi non lo sapesse vuol dire: no valide, no basi per ball, nessun colpito e quindi nessun avversario in base per tutta la partita, ci sarà sempre.

A San Marino la Effe ha restituito la vista, come dicevamo inizialmente e quindi adesso il Campionato è tutto da giocare e sicuramente almeno a Gara5 si arriverà con grande piacere di chi tifa e lo fa sportivamente, sempre che ciò sia possibile!

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Allegra Giuffredi

Nata a Parma quarantaquattro anni fa e bolognese d’adozione da più di venti, è laureata in Scienze Politiche e lavora come funzionario pubblico. Appassionata di baseball, segue la Fortitudo da una decina d’anni e da sette scrive su “Fuoricampo”, ossia sul notiziario della Fortitudo Baseball, articoli di costume su tutto ciò che contorna il mondo del “batti e corri”. Segue anche la MLB e in special modo la squadra dei Chicago Cubs, sulla quale spesso si intrattiene con aneddoti ed altre amenità.