Trascinato da Okamoto e Murakami, il Giappone passa in semifinale al World Baseball Classic, superando per 9-3 l’Italia che è rimasta nel match fino a metà partita
Nello scenario da sogno del Tokyo Dome, contro una delle favorite del torneo, l’Italia ci prova e insidia il Giappone per metà partita, ma la potenza e la pazienza dei nipponici prevalgono sul monte azzurro.
L’Italia ripropone lo stesso lineup della partita con il Regno dei Paesi Bassi, con Ryan Castellani in pedana alla sua seconda apparizione dopo la sfida con Cina Taipei, mentre il Giappone cambia la posizione nel lineup di Murakami (quinto) e ritrova Genda, con Shohei Ohtani terzo in battuta, nonchè in pedana come partente.
Alla partita hanno assistito anche il Ministro della Difesa della Repubblica Italiana Guido Crosetto e l’Ambasciatore italiano a Tokyo Gianluigi Benedetti, accompagnati dai propri entourage.
Spinto dal pubblico del Tokyo Dome, Shohei Ohtani parte subito con ottimi effetti e fastball a 99 miglia all’ora e parte senza intoppi a parte la valida di Dominic Fletcher, poi elimina i 7 battitori successivi con fiammate anche oltre le 100 miglia e con una difesa in diamante ottima a sostegno. Il Giappone comincia forte anche in attacco, con la valida in campo opposto del leadoff Lars Nootbaar e la base limata da Kondoh, ma l’interbase Nicky Lopez intercetta in tuffo il siluro di Ohtani, poi Castellani ottiene un pop da Yoshida e uno strikeout su Murakami. Il partente azzurro è altalenante anche nel secondo inning, in cui concede due basi su ball, intervallate però dal tiro in seconda perfetto di Sullivan che coglie Okamoto rubando. Uno strikeout pesante su Kai cancella Genda in seconda.
Il tema delle basi concesse e della pazienza avversaria sarà determinante nel computo del match e nella terza ripresa difensiva si fa sentire. L’Italia chiama in pedana Joe LaSorsa per affrontare i mancini nipponici: il rilievo azzurro paga una base su ball a Kondoh e poi subisce l’inaspettato bunt di Ohtani che arriva salvo in prima e avanza il corridore in terza. La rimbalzante di Yoshida, pregevolmente bloccata da Lopez, sblocca il risultato, ma, dopo una base concessa a Murakami, Kazuma Okamoto punisce uno slider alto di LaSorsa e firma il 4-0 Giappone con il suo primo home run del Classic.
L’Italia prova la carica grazie al singolo in apertura di quarto di Nicky Lopez e, dopo due strikeout in fila, grazie ad una base concessa a Pasquantino. Miles Mastrobuoni batte lungo a sinistra, ma l’esterno Yoshida compie una giocata prodigiosa al muro e vanifica gli sforzi azzurri. Gli azzurri lottano ancora. DeLuzio viene colpito con un eliminato e David Fletcher lo sposta in terzo trovando il buco a destra. Sal Frelick non ne approfitta e alza una volata non sufficientemente profonda, ma la pressione resta: Nicky Lopez produce un altro turno strepitoso e viene colpito dal partente di casa, poi Dominic Fletcher trova il singolo da due punti che riapre i conti e pone fine alla performance di Ohtani. Hiromi Itoh fa il suo ingresso in pedana ed elimina Brett Sullivan dopo un altro lungo turno.
Dopo un buon quarto inning, Andre Pallante perde il controllo e mette due corridori in base, costringendo gli azzurri a inserire Vinny Nittoli, ma in due lanci il Giappone scappa via, con il doppio da un punto di Murakami e quello da due di un indiavolato Okamoto. Una grandiosa presa in arretramento di Lopez e lo strikeout su Kai chiudono l’inning sul 7-2 per i locali.
Dopo un sesto inning quieto, con Shota Imanaga e Joey Marciano inviolati in pedana, al settimo entra Yu Darvish per il Giappone, che annulla le mazze azzurre, mentre Yoshida accoglie Marciano nella parte bassa dell’inning con un solo homer e Murakami arriva in seconda su una linea radente che prende controtempo l’esterno sinistro Frelick. Dopo la base intenzionale a Okamoto, l’Italia chiama Matt Festa che, dopo un out al volo, concede la valida del 9-2 a Sosuke Genda.
In attacco, gli azzurri si sbloccano con il primo fuoricampo del torneo, battuto da un eccezionale Dominic Fletcher, all’ottavo inning e arriva anche un singolo di Sullivan che però viene seguito dal doppio gioco indotto da Pasquantino. L’inning finale è una formalità: Mitchell Stumpo archivia un inning pulito, mentre l’Italia, contro l’ultimo rilievo Taisei Ota, ottiene due singoli con Mastrobuoni e il pinch-hitter Alberto Mineo, al suo esordio al WBC, ma si ferma con due corridori in posizione punto e cede definitivamente ai nipponici.
L’Italia chiude la sua avventura al World Baseball Classic 2023 ai quarti di finale, eguagliando la qualificazione alla seconda fase di dieci anni prima e uscendo a testa alta contro una squadra che, guidata dal pubblico, ha dimostrato di essere superiore. I giapponesi affronteranno la vincente tra Messico e Portorico a Miami. Ma per il progetto azzurro tanti sono i motivi di guardare avanti con ottimismo.
Le parole del CT Mike Piazza
In sala stampa, l’orgoglio supera il rammarico, nelle parole del manager:
“Dovevamo essere perfetti e purtroppo non lo siamo stati. Avevamo bisogno di una grande partita dei lanciatori. Ci abbiamo provato, ma non potevamo sbagliare nulla contro il Giappone e 8 basi per ball, purtroppo sono troppe.
Una notte così può succedere purtroppo, oggi abbiamo pagato ogni errore. Sono orgoglioso del gruppo. Sapevamo che poteva essere una delle partite più difficili in assoluto. Auguri al Giappone per la loro avventura a Miami.
È stata una grande esperienza per noi, a cui speriamo di dare seguito nelle prossime edizioni. Vorrei dedicare una parola anche per Alberto Mineo, che è entrato alla fine e ha battuto valido: sono sicuro che potrà ispirare tanti altri ragazzi in futuro in Italia.
Immediatamente dopo la conferenza stampa, il manager azzurro ha chiuso la porta dello spogliatoio per parlare alla squadra. “Voglio ringraziare tutti voi per questa esperienza. Siete stati fantastici. Questo torneo non ti consente di sbagliare una partita, e noi lo abbiamo fatto, ma premia chi non molla, chi ci crede fino in fondo e gioca ogni partita con la stessa intensità, e noi abbiamo fatto anche questo. Sentitevi, rimanete squadra, perché questo gruppo può proseguire a lungo e fare molto per lo sviluppo del baseball italiano. Non finisce qui, questo è l’inizio.
Ci sono alcuni di voi che sono attesi all’allenamento per la stagione che inizia, molti sono free-agent: non mollate, date tutto in questo gioco, come avete dimostrato di sapere fare qui. Auguro la migliore fortuna a tutti voi e ci sentiamo presto, cercherò di venire a trovare ciascuno di voi durante questa e le prossime stagioni.”
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