
Avvocato giuslavorista, “of counsel” dello studio legale internazionale BACCIARDI PARTNERS e consulente F.I.B.S., ma anche ex-giocatore di baseball tutt’ora impegnato nella pratica amatoriale, MICHELE SACCHI, originario di Parma, ci guida in un breve percorso di scoperta della “Riforma dello Sport”, la cui piena entrata in vigore è stata posticipata al primo luglio 2023 dal recente decreto “Milleproroghe”.
– La “Riforma dello Sport” prevista dal Decreto Legislativo 36/2021 preoccupa anche l’ambiente del baseball/softball, in particolar modo sotto il punto di vista economico. Quali saranno le ripercussioni sui “fatturati” delle nostre associazioni e società?
L’impatto sarà senza dubbio sensibile poiché, in estrema sintesi, quasi tutti i sodalizi dovranno affrontare maggiori costi dovuti ad un aumento della contribuzione e della tassazione sui compensi erogati ai propri collaboratori e, contemporaneamente, minori entrate a causa dell’abolizione del cosiddetto “vincolo sportivo”.
Oltre a ciò, data la complessità delle novità, sarà chiaramente necessaria la consulenza di professionisti del settore, il che, a conti fatti, costituisce un’ulteriore, per quanto indiretta, voce di spesa.
– Tra i punti che fanno discutere maggiormente spicca l’abrogazione della norma che consentiva di erogare ai tesserati compensi forfettari senza l’applicazione di trattenute fiscali o contributive fino ad una soglia pari a 10.000 Euro. Inoltre, viene sancita la nascita della figura del “lavoratore sportivo”, una vera e propria rivoluzione per il nostro mondo che normalmente si appoggia sull’opera di volontari: siamo pronti per questa nuova figura e per queste novità?
Partiamo dall’ultima considerazione: la figura del “volontario puro” non verrà toccata in alcun modo, se con tale figura si intende chi svolge la propria attività senza alcun compenso: in ogni caso ai volontari potranno essere erogati solo rimborsi e solamente a fronte delle apposite ricevute (per pasti, trasporti pernotti, ecc…).
Per contro, saranno invece “lavoratori sportivi” tutti coloro che riceveranno dalle A.S.D. ed S.S.D. un qualunque compenso, per quanto minimo: significa che questi soggetti andranno contrattualizzati formalmente anche nel caso in cui il lavoratore percepisca un compenso irrisorio. Nella maggioranza dei casi – per fortuna – la contrattualizzazione sarà possibile senza ricorrere allo schema tipico del rapporto di lavoro subordinato ma approfittando dei più gestibili “contratti di collaborazione coordinata e continuativa”.
Poi, come accennato, cambieranno anche le “fasce di esenzione”, sia fiscale che contributiva. Senza pretesa di completezza, basti sapere che non vi sarà alcun onere fiscale fino a 15.000 euro annui di compenso (oltre si applicheranno le aliquote “comuni”), ma oltre i 5.000 euro scatterà una contribuzione pari al 25% del compenso con obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS. Certo, la contribuzione sarà ridotta della metà fino a tutto il 2027, ma come è facile intuire, i costi, a parità del netto che verrà corrisposto al collaboratore/lavoratore, aumenteranno. E questo senza considerare l’obbligo di redazione dei cedolini nel caso in cui i compensi siano superiori ai 15.000 euro annui, la tenuta del Libro Unico del Lavoro, gli obblighi di comunicazioni mensili ed eventuali altri aspetti di incerta applicazione come l’eventuale rispetto della normativa in tema di sicurezza sul lavoro.
Insomma, una vera e propria rivoluzione che potrà mettere in difficoltà i sodalizi meno strutturati.
– Considerate le importanti novità previste dalla riforma, non era forse auspicabile un periodo di transizione che favorisse un graduale adeguamento, considerando anche le difficoltà affrontate nell’ultimo biennio dal mondo dello sport?
In realtà una sorta di periodo transitorio è attualmente in corso. Fino al 30 giugno l’invito è quello di continuare ad applicare la “vecchia” normativa con serenità: ma nel frattempo occorre pensare ad un adeguamento, anche e soprattutto strategico. Come detto, le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 1° luglio 2023. Pertanto, le associazioni e le società sportive dilettantistiche avranno tutto il tempo per non farsi trovare impreparate di fronte a queste epocali richieste di cambiamento, anche se non sono da escludere ulteriori rinvii.
Il punto è che è necessario un “cambio di prospettiva” che, gioco forza, dovrà portare ad una gestione meno improvvisata e più “manageriale” di A.S.D. e S.S.D. In questo senso la F.I.B.S. ha da tempo istituito un apposito “sportello” legale e fiscale (e-mail: sportellolegalefiscaleATfibs.it) che, alimentato da professionisti esperti nelle rispettive materie, offre un servizio informativo e consulenziale disponibile a tutte le realtà associate.
L’invito è quindi quello di rivolgersi con fiducia alle strutture federali per ottenere un corretto instradamento. E poi sono inoltre sicuro che non mancheranno altri momenti collegiali di confronto: oggi come non mai è importante “fare squadra” e cercare soluzioni condivise.
– Alla CON-X che si è svolta a fine gennaio a Rimini, sei stato relatore con il dott. Alberto Rigotto e l’avv. Nadir Plasenzotti di una interessante e partecipata tavola rotonda proprio sulla riforma del diritto sportivo: come è andata?
L’incontro è andato molto bene e in questo senso non posso che ringraziare i due colleghi relatori che hai citato e, soprattutto, i dirigenti delle A.S.D. ed S.S.D. intervenuti. In sole due ore, oltre alle questioni più strettamente “lavoristiche”, siamo stati in grado di fornire informazioni utili anche in tema di riforme statutarie e “vincolo sportivo”. Più che una lezione è stata appunto un’occasione di dibattito che ha lasciato spazio a tantissime domande da parte dei numerosi presenti in sala.
Mi sia però consentita un’ultima considerazione: purtroppo, trattandosi di una riforma che presenta ancora troppi punti oscuri ed incerti, nessuno è in grado di fornire con precisione assoluta molte delle necessarie istruzioni operative. La speranza è che il Ministero competente e gli Istituti coinvolti (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate) chiariscano i dubbi principali prima dell’inizio della prossima estate.
– Un’ultima domanda: da parmense e sportivo, questo è l’anno del ritorno dello scudetto nella città ducale?
Il Parmaclima, con grande pazienza, ha costruito negli ultimi anni una squadra decisamente interessante: lo testimoniano le due European Cup vinte consecutivamente ed il sogno-scudetto accarezzato fino al 12° inning di gara-7 delle Italian Baseball Series. E come dimenticare la semifinale con la Fortitudo e l’incredibile “walk-off catch” di Gonzalez sulla battuta di Paolini? Comunque, sì, Parma può essere considerata una delle favorite, anche se vedo San Marino e Bologna ancora un gradino sopra.
Ricordiamo infine che, per quanto riguarda il tema delle novità in tema di modifiche agli statuti delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, si potrà approfittare di un’importante occasione formativa per tutti gli addetti ai lavori con il seminario online organizzato lunedì 27 febbraio 2023 dalla “Scuola dello Sport”. A questo link tutte le informazioni: